Il futuro dei formaggi DOP: Inalpi fa la mossa a sorpresa

INALPI

L’operazione strategica di INALPI mira a rilanciare lo storico marchio Marenchino, tutelando l’occupazione e creando una nuova divisione per i formaggi DOP

INALPI S.p.A. ha annunciato una mossa strategica di grande rilievo nel settore lattiero-caseario. L’azienda di Cuneo, guidata dal presidente Ambrogio Invernizzi, ha finalizzato l’acquisizione dello storico Gruppo Marenchino. Questa operazione, completata a metà ottobre, rappresenta un tassello fondamentale nel piano di crescita di INALPI. Il Gruppo Marenchino è un nome simbolo della tradizione piemontese, celebre per la produzione di formaggi DOP come Toma, Bra, Raschera e Tomini. L’acquisizione si basa su un progetto industriale di rilancio che assicura la continuità occupazionale per tutti i dipendenti e la tutela dei marchi storici, con l’obiettivo di rafforzare la filiera del latte e valorizzare le competenze locali.

Nasce la Divisione “Inalpi DOP” e si guarda ai risultati

Il piano di sviluppo post-acquisizione prevede la creazione della nuova Divisione Inalpi DOP, focalizzata sulla produzione e valorizzazione dei pregiati formaggi a Denominazione di Origine Protetta. Bartolo Marenchino, erede della famiglia fondatrice, parteciperà attivamente alla guida tecnica, portando la sua profonda esperienza nel comparto caseario. Questa nuova divisione mira a ottimizzare la logistica, ampliare la gamma di prodotti e potenziare le eccellenze piemontesi. L’operazione consolida INALPI come polo industriale di riferimento nel Nord Italia e porta benefici economici immediati. “Abbiamo chiuso il 2024 con oltre 300 milioni di euro di fatturato e prevediamo di raggiungere i 320 milioni nel 2025,” ha sottolineato Invernizzi.

Una visione tra etica e innovazione

L’acquisizione del Gruppo Marenchino da parte di INALPI non è solo una mossa finanziaria, ma una scelta che sposa appieno la missione aziendale: sostenere le comunità locali e rafforzare l’agroalimentare italiano. “Vogliamo fornire supporto al territorio e rilanciare una storica realtà produttiva, preservando le competenze e creando nuove sinergie,” ha dichiarato Ambrogio Invernizzi. L’azienda di Cuneo punta su un modello di impresa etico e di prossimità, fondato sull’economia circolare, la qualità certificata e la sostenibilità ambientale. “La nostra crescita si fonda su una visione che unisce innovazione, sostenibilità e responsabilità territoriale,” ha concluso Invernizzi.

A cura di Davide Cannata

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